Siamo ormai abituati alla presenza del calcestruzzo nella nostra quotidianità. Edifici, strutture e opere civili in generale sono costruiti, nella maggior parte dei casi, proprio con questo materiale di remotissima origine.
Non tutti sanno, infatti, che le origini del materiale risalgono all’antica Roma.
Origini del calcestruzzo
È difficile precisare quali siano le origini della tecnica di costruzione in conglomerato, ma cerchiamo di fare luce sulla questione.
Sembra che già gli Assiri e gli Egizi realizzassero costruzioni impiegando materiale minuto. Anche nella civiltà greca ci sono segnali evidenti di familiarità con questo tipo di tecnica (vedasi il serbatoio di Sparta e altre costruzioni di cui rimane ancora traccia).
Furono, però, i Romani a dare grande impulso alla diffusione del calcestruzzo, impiegandolo nella realizzazione di un notevole numero di opere.
I Romani impiegavano questo materiale, con l’aggiunta di pozzolana e calce comune come leganti, per la realizzazione di svariate opere. Esso era noto con il nome di betunium, da cui deriva, per l’appunto, l’attuale termine “betoniera”.
Il calcestruzzo nell’epoca moderna
Una decisa evoluzione nella qualità del calcestruzzo si è avuta con il passaggio dal calcestruzzo a dosaggio al calcestruzzo a resistenza.
La notevole diffusione di questo materiale si è però avuta con l’avvento del calcestruzzo armato. In epoca moderna, prima di essere ampiamente utilizzato nel settore edile, il calcestruzzo armato fu impiegato nell’industria navale.
L’avvocato francese J. L. Lambot costruì, attorno agli anni ’50 dell’‘800, una piccola imbarcazione con una struttura metallica ricoperta da un sottile strato di cemento e la presentò all’Esposizione Universale di Parigi del 1855; nel 1890, inoltre, l’italiano C. Gabellini iniziò la costruzione di scafi navali in cemento preformato.
L’adozione del calcestruzzo armato nel settore edile
Il primo ad avere introdotto il calcestruzzo armato nell’ edilizia è considerato William Wilkinson. Nel 1854 egli registrò un primo brevetto britannico per il «miglioramento nella costruzione di dimore a prova di fuoco, di magazzini, di altre costruzioni e delle parti delle stesse». Wilkinson eresse, proprio in quegli anni, un piccolo cottage di due piani, iniziando, poi, a sviluppare diverse strutture simili.
Tuttavia, l’invenzione del «cemento rinforzato» è attribuita alla scoperta al giardiniere parigino di nome Joseph Monier che, nel tentativo di produrre vasi da fiori in lito-cemento, avrebbe notato che la gabbia di metallo usata per trattenere e modellare la miscela di cemento non si staccava facilmente dal calcestruzzo stesso.
Il 16 luglio 1867 Monier depositò il brevetto per la realizzazione di vasi da fiori con la tecnica dell’«armatura».
Un prodotto millenario, dunque, che oggi possiamo ritrovare con il massimo della qualità all’interno di un’azienda dalla decennale esperienza come la Rosato Calcestruzzi.
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