Con l’aumento della consapevolezza ambientale, i calcestruzzi sostenibili stanno emergendo come una soluzione fondamentale per ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio. In un’intervista condotta da Andrea Dari, l’ingegnere Matteo Felitti, esperto in tecnologie del calcestruzzo, ha evidenziato le sfide e le soluzioni associate all’utilizzo di cementi a basso tenore di clinker, un materiale chiave per la sostenibilità del calcestruzzo.

Le problematiche dei cementi a basso tenore di clinker

I cementi a basso contenuto di clinker, benché promettenti per la riduzione delle emissioni di CO2, presentano problematiche significative, tra cui:

  • Basse resistenze meccaniche nelle fasi iniziali di maturazione;
  • Incompatibilità chimica con gli additivi superfluidificanti tradizionali;
  • Suscettibilità alla segregazione del calcestruzzo;
  • Formazione anomala di aria, che compromette la qualità finale del materiale.

Queste difficoltà, riscontrate sia nei laboratori che nei cantieri, derivano prevalentemente da problematiche tecnologiche legate alla chimica dei nuovi cementi.

Differenze operative e soluzioni adottate

Le differenze principali tra calcestruzzi tradizionali e quelli a basso clinker riguardano sia le proprietà reologiche (lavorabilità, robustezza) sia quelle meccaniche (resistenza a compressione). Per affrontare tali sfide, gli esperti hanno adottato diverse soluzioni tecniche:

  • Additivi acceleranti di presa e indurimento: particolarmente utili nei mesi invernali, incrementano la resistenza meccanica nelle prime ore di maturazione.
  • Additivi superfluidificanti compatibili: selezionati attraverso test di laboratorio per garantire un mix chimicamente equilibrato con i nuovi cementi.

Questi accorgimenti hanno dimostrato di poter risolvere molte delle criticità iniziali, agevolando così l’adozione di materiali più sostenibili.

L’ingegnere ha inoltre sottolineato l’importanza della formazione tecnica per garantire una transizione efficace verso i calcestruzzi sostenibili. Solo attraverso una preparazione adeguata sarà possibile integrare al meglio i nuovi materiali e le tecnologie nei processi produttivi, rispettando gli standard di qualità richiesti.

Sostenibilità e futuro del calcestruzzo

Nel lungo periodo, la sostenibilità sarà un fattore determinante nelle scelte progettuali del settore edilizio. Tuttavia, permangono alcune sfide, come l’eventuale sostituzione del CEM I 52.5 R nei prefabbricati, dove sono richieste elevate resistenze a compressione in tempi brevissimi. Questa transizione richiederà significative modifiche al mix design dei calcestruzzi e un ruolo sempre più centrale del tecnologo del calcestruzzo.

Nonostante le difficoltà, la strada verso una maggiore sostenibilità nel settore è tracciata, e con l’impiego di nuove tecnologie e materiali, il futuro del calcestruzzo appare promettente. La combinazione di ricerca avanzata, sperimentazione sul campo e formazione tecnica potrà infatti consentire di superare le attuali limitazioni. L’utilizzo di additivi innovativi e compatibili, insieme a un attento sviluppo del mix design, è destinato a migliorare le performance di questi materiali, rendendoli non solo più ecologici ma anche più competitivi rispetto ai calcestruzzi tradizionali.